L'uomo giusto (Mistress Matchmaker 3) by Jess Michaels

L'uomo giusto (Mistress Matchmaker 3) by Jess Michaels

autore:Jess Michaels [Michaels, Jess]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: extra passion
ISBN: 9788852058714
editore: Edizioni Mondadori
pubblicato: 2014-12-06T18:32:21+00:00


13

Vivien attraversò il salone faticando a respirare. Le sembrava di avere tutti gli occhi addosso, che la gente la squadrasse disgustata, che i muri le si stringessero intorno mentre si tratteneva a stento dal correre verso la carrozza che sapeva fosse in sua attesa nel vialetto.

Si fece largo tra gli aristocratici che stavano ancora entrando e si precipitò nella fredda aria della sera, cercando il suo cocchiere nella mischia di domestici e invitati. Un valletto apparve al suo fianco e la guardò cordiale.

— Posso aiutarla, signorina?

Lei annuì. — Sto cercando il cocchiere di un’amica, devo partire subito.

L’affermazione non lo scompose, nonostante fosse molto presto. Registrò semplicemente l’informazione e si allontanò diretto al capannello di domestici che si era formato dopo che valletti e cocchieri avevano lasciato le carrozze dei padroni dietro la casa in attesa che la festa finisse, ore dopo.

Lei rabbrividì nell’aria della notte, spostandosi all’ombra dell’edificio affinché gli invitati ritardatari non la notassero. Quanto desiderava che nessuno la vedesse più dopo quella serata!

Ma era impossibile perché, in quel momento, l’uomo che la vedeva meglio di tutti uscì dalla casa cercandola.

Benedict.

Ebbe solo una frazione di secondo per studiarlo prima che la trovasse. Era così bello con il suo abito da sera! Di molto superiore a lei, nonostante tutti i suoi sforzi per fingere che non fosse così. Quella sera ne era stata la dimostrazione. Di nuovo.

— Eccoti — le disse individuandola nell’ombra. Vivien trattenne il fiato mentre le si avvicinava, sperando di non tradirsi. — Che succede?

Lei alzò una spalla, sperando che il domestico si sbrigasse, che la carrozza di Mariah arrivasse per portarla via subito. — Come ho detto, ho mal di testa. Tutto qui. Non preoccuparti, ti prego.

Lui la scrutò. — Vivien — sussurrò. — Non credo proprio che sia per questo che all’improvviso vuoi andartene. Che succede?

Lei esitò. Era inutile fingere con lui. — Benedict, accetta la mia scusa e lasciamo stare, ti prego.

Lui la guardò per un momento, poi le prese la mano. Indossavano entrambi i guanti, ciononostante le sue dita la scaldarono e desiderò appoggiarsi a lui, permettergli di confortarla come lui desiderava. Fu solo grazie agli anni di esperienza e al suo grande autocontrollo se non cedette a un comportamento tanto stupido.

— Benedict — sussurrò. — Questo non è il mio ambiente e questa serata me lo ha ricordato.

Lui scosse la testa. — Non è vero.

— Sì — rispose con maggior forza e volume di quanto volesse. — Hai visto la reazione di Beecher. Lui e Felicity erano disgustati quando ho aperto bocca, quando hanno cominciato a sospettare chi fossi.

— Era quello che volevamo, no?

Lei si accigliò. — Sì. Ma questo non lo rende più piacevole. E tuo fratello e sua moglie...

Benedict scosse la testa. — È stato freddo con te, lo so. E non so perché lei sia stata tanto scostante... in genere è molto simpatica.

Lei sorrise dolce e indulgente per la prima volta dall’inizio della serata. — Su, Benedict, non essere ingenuo. Lo sai benissimo perché si sono comportati in quel modo.



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